giovedì 4 giugno 2015

È COSÌ VORRESTI FARE LO SCRITTORE…


LA MUSA
IL PRIMO VOLUME DELLA SERIE SCRITTORI SENZA GLORIA




Eugenio Asqueri è un piccolo editore che si barcamena in un’Italia che non legge ma scrive, eccome se scrive: non solo si ritrova a fare i conti con un bilancio imbarazzante, una segretaria tanto scorbutica quanto indispensabile e una libreria che la gestione di sua sorella ha reso frequentatissima per motivi sbagliatissimi; soprattutto deve tenere a bada i sogni, le speranze, le paturnie e le delusioni dei propri scrittori. E nessuno colleziona più sogni, speranze, paturnie e delusioni di Giulio Bracchi, autore perennemente sull’orlo di una crisi di nervi che alla fine dà fuori di matto nel momento sbagliato, nel posto sbagliato e di fronte alle persone sbagliate, riuscendo così nell’impresa di bruciarsi in cinque minuti vent’anni di carriera. Subito dopo l’incidente, Giulio scompare e quasi contemporaneamente due dei suoi tanti (tantissimi) nemici giurati muoiono in strane circostanze. Coincidenze? Non secondo Steven Renard, autore di gialli di successo nonché unica fonte di reddito dell’Asqueri Editore: secondo lui, sta succedendo qualcosa di strano. Qualcosa che ha a che fare proprio con Bracchi e forse con la donna misteriosa che appare assieme a lui in una foto. Non resta altro da fare che indagare. Così, tra interrogatori non proprio da manuale, una festa di Halloween sfuggita di mano, un inseguimento nato male e finito peggio, puffi malmenati e catwoman rapite, Eugenio, Steven e il loro gruppo di Scrittori Senza Gloria cercheranno di venire a capo del mistero prima che nella lista dei morti appaia il nome di uno di loro. Anche se forse è troppo tardi…

In vendita sia in versione cartacea (QUI), sia in versione digitale (QUI)

lunedì 3 marzo 2014

COMUNICATO DELL'EDITORE: La legge del lupo in vendita


dbooks.it presenta LA LEGGE DEL LUPO, il secondo episodio della serie thriller di DUEPERCENTO. 


Può essere acquistato sia in formato digitale (4,99 €) sia in quello cartaceo (12,50 €) direttamente dal sito della casa editrice oppure da quelli delle maggiori librerie online (Bookrepublic, Amazon, Mediaworld, IBS....)

VISITA IL SITO DELLA CASA EDITRICE (www.dbooks.it) E SCARICA GRATUITAMENTE I PRIMI DUE CAPITOLI IN FORMATO PDF 



Anche chi non ha letto il primo episodio può godersi questo thriller particolare, che mescola umorismo, azione e un pizzico di mistero. La storia è infatti preceduta da un capitolo introduttivo che spiega nei dettagli il mondo di Duepercento, illustra il meccanismo dell’Indeterminazione e introduce i personaggi principali.

lunedì 3 febbraio 2014

GORDON GEKKO: CATTIVI MAESTRI

Edoardo Gorini, uno dei protagonisti de La legge del lupo, è un consulente finanziario quarantenne che si trova a lavorare per uno speculatore che riassume al meglio (anzi, al peggio) il modello che noi, coetanei del povero Edoardo, ricordiamo con un brivido di raccapriccio morale misto però a una punta di malcelata simpatia, simile a quella che si potrebbe riservare al Lucifero di Milton. Parliamo di Gordon Gekko, il protagonista di Wall Street, uno dei capolavori di Martin Scorsese che, grazie al personaggio interpretato da Michael Douglas riuscì  a immortalare la perfetta epitome del rampantismo ottantiano. 
Il problema, con  i tizi come Gekko, è che - pur disprezzandolo - risulta difficile non subirne il fascino diabolico e di non considerarlo, alla fine, un gigante in un mondo di nani. Ascoltare per credere...  



venerdì 31 gennaio 2014

ANTEPRIMA DE LA LEGGE DEL LUPO - IL PRIMO CAPITOLO

Secondo l'ottima tradizione dell'editoria digitale, dbooks.it mette a disposizione in anteprima gratuita il primo capitolo de La legge del lupo.

Non è tutto: se la lettura vi avrà incuriosito, potrete scrivere un'e-mail a info@dbooks.it: riceverete un file pdf che comprende anche il secondo capitolo.




LA LEGGE DEL LUPO - CAPITOLO 1

L’estate milanese era appena iniziata. Non era ancora esplosa umida e prepotente come al solito, ma il caldo aveva già cominciato a infiltrarsi dentro le case e sotto i vestiti, ispirando i primi sogni di fughe al mare in chi invece doveva fare i conti con un intero pomeriggio di lavoro.
Abbandonato sulla sedia dietro la sua scrivania, Edoardo Gorini sembrava sull’orlo di un attacco di cuore: la fronte imperlata di gocce di sudore, la candida camicia decorata da umidi aloni, la mano destra appoggiata sopra il cuore, la cravatta slacciata che pendeva asimmetrica dal collo, gli occhi sbarrati che guardavano il soffitto. Chi l’avesse visto in quel momento, sarebbe stato preso dal dubbio se chiamare un’ambulanza o, per risparmiare tempo, un’agenzia di pompe funebri.
Purtroppo per lui, Edoardo Gorini stava benissimo.

martedì 28 gennaio 2014

UNA CORSA NEL PARCO (da Duepercento, capitolo 8)


Marco raggiunse l’ingresso del parco poco prima che il suo orologio segnasse le 7, ancora senza riuscire a credere di essere davvero fuori di casa a quell’ora antelucana, senza nemmeno avere fatto colazione. Indossava una maglietta nera e tarlata sopra un paio di vecchi pantaloncini neri che aveva trovato in fondo all’armadio e che risultavano un po’ troppo fascianti sulle cosce. Le scarpe erano da tennis, più che da corsa, ma erano le uniche che possedeva, a parte i mocassini che indossava quasi sempre, soprattutto perché non avevano le stringhe e quindi non doveva allacciarsele ogni ora (non aveva mai imparato a fare i nodi in maniera decente: come sua madre non perdeva occasione di ricordargli, gli mancava l’asilo, che in effetti aveva frequentato saltuariamente e – evidentemente – con scarso profitto). Nel complesso, considerando anche le calze blu, era veramente uno spettacolo poco edificante. Mentre aspettava che arrivasse Alessandro, osservò con attenzione il grande viale che cominciava a popolarsi di automobili e riempirsi di frastuono, mentre il marciapiede antistante la cancellata del museo era ancora deserto. Naturalmente, Marco immaginava che se ci fosse davvero stato un cacciatore e se questi avesse davvero avuto intenzione di colpire Alessandro durante la corsa, si sarebbe già trovato all’interno dei giardini. Anche se gli ingressi erano appena stati aperti, infatti, introdursi lì dentro non doveva rappresentare un grande problema per un killer professionista quale senza dubbio doveva essere il sicario che era stato messo sulle tracce del povero Alessandro.
Il pensiero del cacciatore lo aveva tenuto sveglio quasi tutta la notte. Serviva a poco sapere che non sarebbe stato lui l’obiettivo dell’eventuale agguato: poteva esserci un assassino nel parco, e indirettamente il suo lavoro prevedeva che lui cercasse di fermarlo.
Molto più tranquillizzante era il fatto che non stesse percependo nessun pericolo imminente, come invece era accaduto due giorni prima, al concerto. Semplice suggestione o meno (ma Raffaele sembrava credere che si trattasse di una sua reale capacità), era ben felice di non doverla affrontare: Quanto meno, infatti, la sua mancanza non confermava la presenza del cacciatore, anche se non la escludeva.
Finalmente, con un quarto d’ora di ritardo, vide la testa di Alessandro emergere all’improvviso dall'uscita della metropolitana. Quando vide la figura intera, si sentì istintivamente un po’ meno inadeguato.
Alessandro apparteneva al classico fenotipo dell’uomo alto e poco atletico: le gambe, parzialmente coperte da un paio di pantaloncini troppo larghi, sembravano due giunchi di bambù, ancora più esili e scarne di quanto fossero in realtà; alla loro fine, i piedi parevano esageratamente lunghi. Il torace era stretto e sottile, e faceva risaltare ancora di più la pancetta prominente che si affacciava sopra l’elastico dei calzoncini. Le spalle erano spioventi e lungo il collo magro il pomo d’Adamo transitava su e giù, come dotato di vita indipendente.
Agitando la mano, attirò la sua attenzione.
Quando si trovarono uno di fronte all’altro, entrambi si sorrisero, probabilmente pensando la stessa cosa: quella corsa sarebbe stata un’avventura interessante.
Si avviarono così verso l’entrata centrale, tutti e due armeggiando con l’orologio. Marcò comprese subito che Alessandro stava facendo sul serio quando lo vide tirare fuori un contapassi.
L’idea, per quella mattina, era quella di iniziare con una ventina di minuti di corsa leggera, giusto per riprendere confidenza con il movimento. Se fossero sopravvissuti e avessero deciso di riprovarci, avrebbero aumentato gradualmente la durata, fino a raggiungere i tre quarti d’ora. Possibilmente, tale evento avrebbe dovuto avere luogo prima del loro cinquantesimo compleanno.
In realtà, almeno all’inizio, le cose sembrarono andare proprio bene. La sgambata procedeva abbastanza spedita, il fiato sembrava sostenerli, tanto che azzardarono addirittura un po’ di conversazione, peraltro mantenendola su livelli estremamente superficiali. In quel momento, era meglio che l’ossigeno disponibile andasse alle gambe.
Marco aveva deciso di condurre l’andatura, soprattutto perché in quel modo, rimanendo di qualche passo davanti ad Alessandro, poteva sperare di decidere il percorso da seguire. Finché ci fosse stata altra gente nelle vicinanze e loro fossero rimasti lontani dagli angoli più nascosti e dalle macchie di vegetazione più dense, aveva pensato, l’ipotetico cacciatore avrebbe avuto senza dubbio vita più difficile.
Dopo poco, poiché continuava a non percepire nessuna sensazione di pericolo, in maniera del tutto involontaria cominciò a concentrarsi sulla corsa, cercando di recuperare gli automatismi che un tempo gli erano così famigliari. Curò con attenzione la coordinazione del movimento delle braccia con quello delle gambe, tentò di mantenere una traiettoria quanto più costante possibile e si sforzò di dare il giusto ritmo alla respirazione.
Per un po’, tutto continuò a procedette in maniera soddisfacente. Poi, commise il madornale errore di guardare il cronometro. Era convinto di correre ormai da dieci minuti, per questo, quando si accorse che a malapena ne erano trascorsi tre, si disunì. Se prima le gambe sembravano girare da sole, improvvisamente si fecero più pesanti, e ogni appoggio a terra sembrava un’ottima occasione per una distorsione o – almeno – una storta; il fiato gli sembrò assolutamente insufficiente per reggere altri diciassette minuti. Diciassette minuti! Sarebbe morto prima, ne era certo. L’unica consolazione gli venne dall’occhiata veloce che lanciò al suo compagno di sventura, che negli ultimi tre minuti sembrava essere regredito di due o tre stadi evolutivi: l’espressione e la postura erano in effetti molto più simili a quelle di un primate che avesse appena deciso di fare un tentativo con il bipedismo che a quelle di un Homo sapiens (probabilmente, anche quelle di un Pitecantropo erano in quel momento fuori dalla sua portata).
A quel punto, spogliato dell’euforia causata dalla scarica di adrenalina, Marco cominciò a preoccuparsi, più che dell’infarto che sentiva incipiente, della situazione nella quale lui e Alessandro si stavano cacciando. Se infatti fino a quel momento aveva cercato, riuscendoci, di tenere un ritmo di corsa tale da rimanere nella scia di altri due jogger mattinieri che li precedevano di una decina di metri, adesso anche quella era diventata un’impresa proibitiva: le due figure li distanziarono sempre di più, fin quando, svoltando dietro un’ansa alberata, scomparvero dalla vista.
Voltandosi indietro, Marco non vide nessun altro corridore approssimarsi. Sarebbe stato il momento peggiore per avvertire la presenza del cacciatore.

Naturalmente, in quel momento avvertì la presenza del cacciatore.

lunedì 27 gennaio 2014

LA QUARTA DI COPERTINA DE LA LEGGE DEL LUPO...

Un nuovo caso per Marco Donati, scalcinato agente al servizio della causa dell’Indeterminazione. Questa volta la missione riguarda il destino di Edoardo Gorini, consulente finanziario in crisi che, spinto dalla disperazione e colto da un improvviso moto di estro creativo, ha messo a segno un colpaccio che lo ha reso improvvisamente molto amato dal suo capo, molto invidiato dai colleghi e molto, molto ricercato da un gruppo di cinesi ai quali è riuscito ad appioppare una valanga di titoli-spazzatura e che adesso vogliono i loro soldi o la sua pelle, per loro è lo stesso. A contrastare i piani di Marco c’è ancora l’agguerritissima Federica Vannetti, decisa a tutto pur di vendicare lo smacco subito nella missione precedente e riconquistare la fiducia dei suoi capi. La lotta tra i due agenti, però, rischia di rivelarsi inutile: sulle tracce di Edoardo, infatti, si è messo il nuovo Cacciatore. Viene da un tempo e da un mondo che nessuno vuole ricordare, nemmeno il suo terribile mentore, Azaroth. Un tempo e un mondo di lupi.





La legge del lupo è il secondo romanzo della serie Duepercento, ma anche chi non ha letto il primo episodio può godersi questo thriller particolare, che mescola umorismo, azione e un pizzico di mistero. La storia è infatti preceduta da un capitolo introduttivo che spiega nei dettagli il mondo di Duepercento, illustra il meccanismo dell’Indeterminazione e introduce i personaggi principali.