lunedì 25 novembre 2013

HANNO LETTO E HANNO DETTO… (Annarita Faggioni, Il piacere di scrivere)

Anche se la distribuzione è stata finora limitata ai canali digitali, Duepercento è stato letto e recensito da diversi blogger. A loro, oltre l’ovvio e doveroso ringraziamento da parte di autore ed editore, va anche il dubbio ‘onore di essere citati in questa sede, non prima di avere indicato l’indirizzo del loro blog e l’invito a visitarlo.



Cominciamo dunque con Annarita Faggioni, scrittrice, giornalista nonché animatrice e titolare de Il piacere di scrivere, un punto di ritrovo per “chi ama la letteratura e la scrittura da punti di vista differenti.”

“Duepercento" non poteva trovare critico peggiore: mai letto un thriller, per il pregiudizio che questi testi generalmente non abbiano una forte introspezione psicologica e si basino molto su stereotipi presi da telefilm o da fatti di cronaca. Ho dovuto cambiare idea! Il testo si apre in maniera fintamente banale: ci presenta un classico imbranato (questa volta laureato in Biologia, non a Lettere e Cultura del territorio) alle prese con l'ennesimo colloquio di lavoro fallito presso una grande agenzia e un nuovo inizio in un McDonald's. "Duepercento" sarà per il nostro imbranato, intento a manipolare la vita di uno scrittore di fantasy più ingenuo di lui fino all'idiozia, un modo per scoprire la propria aspirazione alle soglie dei 40 anni (come spesso accade a molti di noi tra un precariato e l'altro). Per il lettore, questo viaggio coinvolgente porta a riflettere su quanto facilmente diffondiamo i nostri dati sensibili, quanto le strategie pubblicitarie e di marketing ci rendano tutti identici, quanto cacciatori, Rising Star e Lear & Bug (figure di contorno del romanzo) siano in realtà la trasposizione letteraria delle nostre sofferenze e dei nostri comportamenti quando perdiamo l'identità in favore di un must indistinto (chi ha detto che "dobbiamo apparire" a tutti i costi?).


Lo stile presenta numerosissimi dettagli, spesso inutili, nonostante la chiarezza espositiva. In
realtà, è l'unica cosa che si potrebbe criticare negativamente di questo e-book, a voler essere
puntigliosi per forza. Infatti, i punti di vista dei vari personaggi sono giustapposti in base alla
situazione contingente: un utile stratagemma che consente al lettore di non perdere mai il filo e
di avere un quadro di insieme senza confondersi con un periodaRe troppo complesso ed ampolloso: una penna asciutta per scelta, non scarna né priva di immagini proprie (come accade spesso di leggere ultimamente...). Siete Determinati o Indeterminati? Dipende dalla vostra percentuale: arrivati al 2% non avrete più scampo.”

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