Come se non bastasse, esiste una terza agenzia, quella dei
Cacciatori, la più misteriosa e minacciosa, fondata da un gruppo di fuoriusciti
dall’organizzazione che cerca di riportare tutti verso la Determinazione, il
cui obiettivo è semplicemente quello di eliminare il potenziale Indeterminato.
I Cacciatori sono killer (quasi) infallibili, guidati e addestrati da mentori
misteriosi per colpire i loro bersagli e troncare così sul nascere il rischio
di ritrovarsi con un Indeterminato in più.
Nessuno, al di fuori gli agenti coinvolti nelle varie
missioni e dei loro responsabili, è a conoscenza di questo disegno sotterraneo:
del resto, la segretezza è il primo dei cardini su cui si fonda l’attività
delle tre agenzie. Per questo, sono chiamate a rispondere a un codice di
comportamento molto stretto. In particolare, ci può essere un solo Cacciatore
attivo, che ha a propria disposizione un unico colpo per portare a termine la propria
missione, mentre tutti gli agenti coinvolti godono di un’immunità che impedisce
agli altri di compiere qualunque azione diretta contro di loro.
“Quindi, c’è gente in giro armata che dà la
caccia ad Alessandro.”
“Non è detto, i cacciatori non si attivano
sempre. Ma è possibile, sì. Probabile,
direi.”
Marco e Raffaele si guardarono a lungo. Poi,
quasi contemporaneamente, presero in mano il loro bicchiere e bevvero
un lungo sorso.
“E questi… cacciatori, chi li paga?”
“Sono inviati da agenzie come le nostre.”
“La Leir & Bag e la Rising Star?”
“Sì.”
“Oh, no, no, no!” Raffaele era davvero scandalizzato
dall’idea. “Né noi, né la Rising Star ricorriamo mai alla violenza: è contrario
a tutto quello che vogliamo rappresentare.”
“Allora, chi sono queste agenzie? Che cosa
vogliono ottenere?”
Prima di rispondere, Raffaele fece segno a
Fred di portare altri due caffè. Marcò non obiettò.
“È successo molti anni fa, talmente tanti
che nessuno ricorda bene quando” riprese a spiegare l’uomo, non appena ebbe tra
le mani la sua bevanda. “Tra quelli che ritenevano che gli Indeterminati
fossero un pericolo per l’Umanità, e non una risorsa, vi erano alcuni che
pensavano che dovessero comunque essere osservate le regole che ci eravamo dati
fin dall’inizio, la prima delle quali riguardava proprio l’incolumità dei
potenziali Indeterminati.”
“Erano quelli che hanno fondato la Rising
Star?” domandò Marco, che senza accorgersene stava già finendo il suo caffè.
“Precisamente” rispose Raffaele, annuendo.
“Questi - ed erano la maggior parte - decisero che il pericolo era troppo
grande, ed era necessario ricorrere alle estreme misure.”
“Quindi, siamo in tre a stare dietro a
questi poveri disgraziati.”
“Sì: ognuna delle organizzazioni può inviare
un solo agente per ogni singolo caso: almeno, questa è la regola…”
Se Marco notò l’impercettibile indecisione
di Raffaele, non le diede peso.
“In ogni caso, l’obiettivo del cacciatore è
uno solo, la ‘preda’: non può e non deve mettere in pericolo la vita di nessun
altro, né, naturalmente, rischiare di farsi individuare. In effetti, la maggior
parte delle volte, nemmeno noi ci accorgiamo della loro eventuale presenza. In
più, le regole prevedono che un cacciatore abbia a disposizione un solo colpo:
al momento della firma del suo contratto di licenza…”
“Licenza di caccia?”
“Esattamente.
All’atto della firma del contratto, dicevo, deve dichiarare e fare autenticare
il proiettile o l’arma con cui intende colpire la preda.”
“Allora, è una specie di gioco! Tutte queste
regole, sembrano fatte apposta per regolamentare un gioco di ruolo…”
“Non è un gioco, Marco, e credo che lei lo
abbia capito molto bene, visto che è ancora qui a parlare con me. Le regole
sono solo la manifestazione del doloroso compromesso a cui siamo arrivati per
rendere possibile cercare di raggiungere i nostri obiettivi senza farci
scoprire. Sarebbe un disastro per tutti, mi creda.”
“Lo immagino” rispose Marco. “Non c’è altro,
a parte questo piccolo particolare dei killer alle calcagna, che non mi ha
ancora detto? Qualche clan mafioso che potrebbe avercela con noi? Il Leviatano
che si sta sollevando dai mari per ingoiare la Terra? Uno scienziato pazzo che
vuole utilizzare Alessandro come cavia per scoprire cosa succede se si incrocia
un uomo con uno sciacallo?”
“Questo è già stato fatto, è così che sono
saltati fuori gli avvocati divorzisti. No, no, le ho detto tutto: sa molto più
di quanto di solito a un agente alla prima missione venga rivelato.”
“Non mi sorprende” commentò Marco. “Immagino
che sapere di avere degli assassini professionisti alle calcagna non renda
l’incarico particolarmente appetibile. In ogni caso, i cacciatori possono
uccidere solo la loro preda designata, vero?”
“Solo la preda,
confermo.”
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