venerdì 24 gennaio 2014

I PERSONAGGI DI DUEPERCENTO: MARCO DONATI

Giunto alle soglie dei quarant’anni, Marco Donati non ha ancora capito chi è. Questo non sarebbe certo un grosso problema (o meglio, lo sarebbe eccome, ma è così comune tra i suoi coetanei che non lo si nota nemmeno), il guaio è che non lo sanno nemmeno gli altri. Per esempio,pare sia laureato, ma ogni volta che dimostra di sapere qualcosa provoca un moto di sincero stupore nei suoi interlocutori; vive il suo precariato perenne in maniera così disinvolta che nessuno sa esattamente che lavoro faccia, o meglio, farebbe (si sa che ha insegnato, qualche volta); non ha figli, ma a nessuna donna è mai venuto in mente di chiedergli se per caso ne volesse uno; è perennemente spettinato, disordinato e distratto, ma in un modo così discreto e poco originale che alla fine non dà fastidio a nessuno.

Insomma, si può solo dire che Marco Donati è, ma a stento.


Così, quando dopo mesi di silenzio riceve la chiamata a ben due colloqui di lavoro, uno dei quali addirittura su invito, Marco è legittimamente autorizzato a pensare che qualcosa di strano stia accadendo. Quando poi scopre che entrambe le agenzie che lo hanno convocato operano nello stesso settore – quale, Marco non lo capisce molto bene – e che sono disposti ad assumerlo, allora la stranezza si trasforma in improbabilità. Il fatto infine che entrambe sembrano disposte a pagarlo davvero trasporta il tutto nel regno del miracolistico.

Adesso, a Marco non rimane che scegliere: accettare i 3.500 euro al mese (netti) offerti dalla Rising Star e andare a lavorare per l’inappuntabile Adam e la sua socia (?) Syria, prendendo posto nello splendido ufficio di via Durini, oppure preferire i 1.500 euro (scarsi) proposti dall’ineffabile  Raphael e dall’incantevole Sarah, il rischio costante di cadere vittima delle maledizioni della custode Tapeska e la possibilità di usufruire di una comoda sistemazione logistica all’interno di un piccolo McDonald’s in posizione semicentrale gestito da quello che potrebbe essere definito un incrocio mal riuscito tra Brontolo e un Umpa Lumpa.


Una volta tanto, Marco non ha dubbi.

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