Giunto alle soglie dei quarant’anni, Marco Donati non ha
ancora capito chi è. Questo non sarebbe certo un grosso problema (o meglio, lo
sarebbe eccome, ma è così comune tra i suoi coetanei che non lo si nota
nemmeno), il guaio è che non lo sanno nemmeno gli altri. Per esempio,pare sia
laureato, ma ogni volta che dimostra di sapere qualcosa provoca un moto di
sincero stupore nei suoi interlocutori; vive il suo precariato perenne in
maniera così disinvolta che nessuno sa esattamente che lavoro faccia, o meglio,
farebbe (si sa che ha insegnato, qualche volta); non ha figli, ma a nessuna
donna è mai venuto in mente di chiedergli se per caso ne volesse uno; è perennemente
spettinato, disordinato e distratto, ma in un modo così discreto e poco
originale che alla fine non dà fastidio a nessuno.
Insomma, si può solo dire che Marco Donati è, ma a stento.
Così, quando dopo mesi di silenzio riceve la chiamata a ben
due colloqui di lavoro, uno dei quali addirittura su invito, Marco è
legittimamente autorizzato a pensare che qualcosa di strano stia accadendo. Quando
poi scopre che entrambe le agenzie che lo hanno convocato operano nello stesso
settore – quale, Marco non lo capisce molto bene – e che sono disposti ad
assumerlo, allora la stranezza si trasforma in improbabilità. Il fatto infine
che entrambe sembrano disposte a pagarlo davvero trasporta il tutto nel regno
del miracolistico.
Adesso, a Marco non rimane che scegliere: accettare i 3.500
euro al mese (netti) offerti dalla Rising Star e andare a lavorare per l’inappuntabile
Adam e la sua socia (?) Syria, prendendo posto nello splendido ufficio di via
Durini, oppure preferire i 1.500 euro (scarsi) proposti dall’ineffabile Raphael e dall’incantevole Sarah, il rischio
costante di cadere vittima delle maledizioni della custode Tapeska e la possibilità
di usufruire di una comoda sistemazione logistica all’interno di un piccolo
McDonald’s in posizione semicentrale gestito da quello che potrebbe essere
definito un incrocio mal riuscito tra Brontolo e un Umpa Lumpa.
Una volta tanto, Marco non ha dubbi.
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